Stazione meteorologica di Formia (LT)
Stazione meteorologica a norma MeteoNetwork - Rete MeteoNetwork - CC-BY 4.0
Dettagli e Webcam
Località:
Strumentazione: Lacrosse WS 2350
Latitudine: 41.261 N
Longitudine: 13.621 E
Altitudine: 50 mslm
Altezza dal suolo: 1000 cm
Schermatura: standard
Tipologia: urbana
Tipo ubicazione: tetto
Formia sorge al centro del Golfo di Gaeta esposta a sud, circondata dai monti Aurunci che la chiudono a semicerchio da NO a NE (altezza max Monte Petrella 1535mt). La particolarità del suo clima mite è dovuta proprio alla vicinanza tra il mare e i monti calcarei immediatamente retrostanti la costa. I monti offrono una barriera protettiva dai venti freddi settentrionali, per cui la città di Formia presenta spesso un clima più mite rispetto alle aree circostanti, specie con venti da nord. Le minime si registrano in corrispondenza di anticicloni in seguito a irruzioni fredde e inversione termica con calma di vento. La temperatura scende sotto lo zero raramente e eccezionalmente si sono toccati –2,8C come temperatura minima estrema. I venti freddi invernali da est si incanalano nella valle del Garigliano rafforzandosi e sono quelli capaci di arrecare la maggiore sensazione di freddo invernale. La neve è abbastanza rara al livello del mare ed eccezionalmente si deposita per pochi minuti al suolo, mentre è frequente e abbondante sui monti. La piovosità della città è tra le più alte della costa laziale grazie al fattore orografico e si aggira in media tra i 900 e i 1000mm. Gli apporti pluviometrici più consistenti si registrano nei mesi di Novembre e Dicembre e non di rado fenomeni temporaleschi violenti colpiscono la città tra fine estate ed autunno, quando le acque calde del golfo e le montagne esaltano la fenomenologia. I temporali estivi non sono troppo rari grazie alla presenza dei monti costieri. D’estate non si raggiungono estremi termici notevoli ma la presenza di una certa umidità nell’aria è una costante. Eccezionalmente si sono toccati i 37,4C con effetti favonici nell’estate 2007 mentre le pianure circostanti pontine e ciociare superavano la barriera dei 40C.