Stazione meteorologica di Grottammare (AP)
Stazione meteorologica a norma MeteoNetwork - Rete MeteoNetwork - CC-BY 4.0
Dettagli e Webcam
Località:
Strumentazione: Davis Vantage Pro2 wireless
Latitudine: 42.963 N
Longitudine: 13.873 E
Altitudine: 25 mslm
Altezza dal suolo: 1200 cm
Schermatura: standard
Tipologia: urbana
Tipo ubicazione: tetto
La mia cittadina si trova nel sud delle Marche vicino al confine nord dell’Abruzzo. Il clima è tipicamente quello mite marittimo. Estati non troppo calde ed un po’ umide mitigate nelle massime dalla brezza diurna. Le notti sono poi rinfrescate dalla brezza di terra soprattutto nelle aree dove sfociano i corsi d’acqua. In inverno sono le irruzioni fredde dall’est che riescono ad abbassare notevolmente la temperatura sebbene il mare faccia sentire il suo calore entro uno-due km dalla costa. Spesso capita che la neve non riesca a creare un manto proprio per quel grado in più apportato dalle acque dell’Adriatico mentre nel vicino entroterra in pianura la neve attecchisce tranquillamente. Normalmente tutto ciò accade quando i venti da E o NE sono piuttosto sostenuti. Il fenomeno non si osserva invece, come è logico attendersi, quando il fronte nevoso giunge da NO poiché in questo caso il mare non riesce a far sentire il suo effetto mitigatore. C’è anche da dire che, come nello scorso inverno, può accadere di assistere a imbiancate a nord ed a sud della mia zona (sempre sulla costa) rimanendo “saltati” quasi dall’evento. Il motivo forse risiede nel fatto che la mia località è situata in una sorta di rientranza geografica se si osserva l’andamento costiero da Ancona a Pescara. Le precipitazioni (media annua sui 600 mm) risentono molto dell’orografia del territorio. I Sibillini e tutta la catena del Gran Sasso sono responsabili di ombre pluviometriche piuttosto evidenti in caso di perturbazioni che muovono dai quadranti occidentali così come invece accentuano i fenomeni precipitativi quando le correnti provengono dai settori orientali. Sempre per lo stesso motivo è piuttosto marcato il fenomeno di riscaldamento dei venti di caduta dall’Appennino, vento che nella mia zona viene chiamato dialettalmente “Uarbì”. Rarissimamente, dove abito io, a causa delle colline piuttosto vicine verso ovest, la temperatura arriva allo 0° C per cui è difficile osservare gelate notturne. Basta però spostarsi in una delle vallate vicine perché le cose cambino discretamente.