Stazione meteorologica di Osimo (AN)
Stazione meteorologica a norma MeteoNetwork - Rete MeteoNetwork - CC-BY 4.0
Dettagli e Webcam
Località:
Strumentazione: Oregon Scientific WMR918, sensore termoigrometrico aggiuntivo
Latitudine: 43.52 N
Longitudine: 13.48 E
Altitudine: 107 mslm
Altezza dal suolo: 180 cm
Schermatura: standard
Tipologia: semi-urbana
Tipo ubicazione: giardino
La località in cui vivo e rilevo i dati meteorologici si chiama San Biagio, ed è una frazione di Osimo, situata su un basso colle (107 mt.) ad ovest della valle dell’Aspio. San Biagio è localizzata 13 km. c.a. a s/sw di Ancona, 7 km. c.a. a nord di Osimo e 5 km. a ovest di Offagna. Dista solo 9 km. (in linea d’aria) dal tratto di costa più vicino (quello subito dietro al Monte Conero, 572 mt. s.l.m.). Il topoclima di San Biagio è decisamente diverso rispetto a quello di Ancona, in quanto la località in cui risiedo non risente del fenomeno di “isola di calore” presente invece nel capoluogo di regione, dove le minime col cielo sereno sono almeno di 5° superiori che a casa mia. Un ”isola di calore”, seppure meno intensa, è costituita anche da Osimo, che è molto più piccola come estensione e popolazione rispetto ad Ancona. San Biagio dista poco dal mare e per questo risente dell’influenza mitigatrice dell’Adriatico, specie d’estate, quando spirano brezze tra est e s/se. Però, rispetto a quello delle località costiere come Ancona stessa o Sirolo e Numana, il topoclima di San Biagio risulta decisamente più “continentale”. Essendo circondata da colline più alte (200-300 mt.), San Biagio risulta parzialmente protetta dai venti (specie quelli che provengono da w- n/w e s/w) e ciò ne accentua una moderata continentalità rispetto ad altre zone dei dintorni situate alla stessa altezza. Per quanto riguarda le nevicate, a San Biagio la neve cade molto di più e rimane al suolo molto più a lungo che ad Ancona città o che nelle vallate circostanti, ma la “dama bianca” è invece decisamente inferiore per frequenza e durata rispetto alle colline più alte situate anche a pochi km. di distanza (vedi Offagna). Una curiosità: la zona immediatamente a sud del Conero e di Ancona, secondo le statistiche climatiche dell'ultimo cinquantennio, rislutava almeno fino a pochi anni fa un'"isola felice" per quanto riguarda le nevicate, che facevano registrare accumuli decisamenti superiori a quelli delle coste marchigiane a nord di Ancona, a quelle romagnole o a quelle abruzzesi. Ultimamente si nota però una drastica (e speriamo temporanea!) flessione del numero delle nevicate e soprattutto degli accumuli annui. Inoltre, per quanto riguarda la piovsità, San Biagio ed in genere la zona immediatamente a sud di Ancona, risultano meno piovose rispetto al capoluogo, soprattutto con correnti settentrionali o orientali. La media annua una da me stimata si aggira sui 700 mm.. Essendo sulla cima di un colle, San Biagio risente solo parzialmente dei fenomeni di inversione termica che si hanno invece nelle vallate circostanti, dove le brinate e le gelate invernali (unite spesso a foschie o banchi di nebbia) sono più frequenti ed intense. Invece, nei confronti di colline poco più alte presenti nel circondario, le minime, col cielo sereno ed il vento debole, sono più rigide e le brinate più frequenti. I valori più bassi si aggirano a casa mia intorno ai -5° (ma picchi sui -10° si raggiungono dopo abbondanti nevicate, col cielo sereno, a seguito di un'irruziuone d'aria gelida dalla russia - v. 1985, 1991, 1996). Nella valle dell'Aspio (30 mt slm a c.a. 3 km. da casa mia) è stato registrato il record di ben -15° / -17° c.a. nella seconda metà del secolo scorso. Caratteristico di tutta la costa del Medio Adriatico, e quindi anche di San Biagio, è il vento di GARBINO, torrido d'estate, assai mite e secco nelle altre stagioni: in concomitanze di ondate di calore dall'africa, con tale vento, le massime possono raggiungere e superare i +40° in casi eccezionali, con l'u.r. che precipita anche sotto il 15%! Al contrario, lo Scirocco, passando sul mare, è molto meno caldo ma assai umido (afoso d'estate). Altra particolarità è la bora che in un primo momento giunge molto secca e persino mite rispetto all'aria precedente per la compressione subita discendendo la costa slava e per il passaggio sul mare adriatico che all'inizio dell'inverno non è ancora troppo freddo. Quando invece la bora, durante un'irruzione fredda da n/e, impattando sull'Appennino giunge verso la costa da w/nw, è apportatrice di freddo intenso e più umido, con nubi compatte che scaricano spesso la neve. La nebbia, infine, è un fenomeno che si manifesta specialmente in auttuno ed in inverno, ma anche all'inizio della primavera e a volte persino all'inizio dell'estate, se l'adriatico è ancora freddo.